Nei venti precetti educativi che il Maestro Funakoshi ci lasciò in eredità risiede la vera filosofia del karatedo.
Il precetto "Karate ni sente nashi" (il karate non è mezzo d'offesa) tanto caro al Maestro Funakoshi, educa il karateka al rispetto, alla pazienza, favorendo lo sviluppo della pace tra gli uomini.
Con questa piccola ma profonda regola Sensei Funakoshi volle agganciare il karatedo al bushido giapponese: la morale di fondo del bushido insegna a non fare uso della spada in modo indiscriminato, ad estrarre la spada e farne uso solo in caso di pericolo di vita.
Quando alcuni allievi chiesero al Maestro Funakoshi: Sensei, se riusciremo a comprendere i tuoi precetti, cosa diventeremo? "Sensei rispose:"Uomini umili e illuminati".