Il valore originale di un'arte marziale risiede nella possibilità d'incontro tra la teoria e la pratica.
Il karate è un'Arte Marziale che viene tramandata attraverso il paradigma educativo shugyo: esso pone una grande enfasi sulla profondità della competenza pratica, dell'esperienza reale e della teoria applicata al combattimento.
In tale tirocinio la creazione delle condizioni mentali e dello sviluppo delle tecniche vanno di pari passo (kokoro e katachi).
Se ci poniamo l'intento di scavare l'estremo conflitto interiore che nasce nei metodi e nelle condizioni nella pratica marziale scopriremo che la vera essenza della stessa risiede nell'equilibrio tra la vita e la morte: solo in una condizione ultima di sopravvivenza il budo acquista il suo valore originale e diventa "natura marziale".
Il giusto atteggiamento nel karatedo è la manifestazione della vitalità fisica, tecnica e mentale(shisei).
La pratica impone al principiante la scoperta delle proprie capacità tecniche, le quali possono essere educate solo per mezzo della conoscenza profonda delle nostre capacità psichiche che non sopportano la separazione dal fisico e tantomeno dalla tattica contenuta nel combattere.
L'attitudine al combattimento è per il karateka la consapevolezza dei continui cambiamenti, la cognizione che nulla è statico, ken tai si rinnova nell'atto di unire spirito, azione e decisione in uno stato superiore all'esito stesso dello scontro, cosicché ken (l'atto di attaccare) e tai (attendere, resistere alla volontà dell'attacco) si confondono in unica azioni di "attaccare/aspettando e aspettando/attaccando).
Nel combattimento non per fini sportivi il corpo è in tai ma la mente è sempre in ken, i confini di tali dimensioni sono transitori e in siffatta situazione l'uno può agevolmente trasformarsi nell'altro senza mai completamente supplirgli: nel budo la difesa e l'offesa risiedono e prendono vita nella stessa dimensione, l'una genera l'altra, la vittoria risiede nel nostro avversario la sconfitta invece si alimenta in noi stessi.
Nel budo lo shisei non è misurabile e tantomeno dimostrabile da un artefatta fisicità imposta ai nostri gesti e alle posture: il rilassamento, la calma interiore e allo stesso tempo la reattività fisica sono le condizioni di base che pongono un ponte tra nostro stato mentale calmo ma vigile e la prontezza del corpo programmato al "combattere".