Le arti marziali non sono una seduta di psicoterapia, non sono una comoda chiacchierata con gli amici. Per quanto le si possano abbellire, rendere leggere e indolore, esse richiedeno sempre azioni forti e specifiche, obbligano sempre un alto livello di difficoltà e, soprattutto, ci impongono di essere impeccabili, perciò tutti i tentativi di renderle comode e divertenti, non fanno altro che deviarne il senso e il valore.
Gichin Funakoshi diceva: "nel karate la vera conoscenza può arrivare solo dal capire con tutto il corpo, ciò che apprendi con il corpo non lo dimenticherai".
L'allenamento efficace non è una routine di gesti preconfezionati, l'allenamento, ogni volta, dev'essere un ritorno al polso essenziale che espande il nostro potenziale basale.
Per raggiungere la maestria bisogna apprendere e comprendere pienamente la forma, poi superare la forma e, in seguito, non dipendere più da essa. Nel karate esistono livelli che non si possono raccontare, si devono solo sperimentare. Non possiamo spiegare a qualcuno che gusto ha la carbonara se non l'ha mai mangiata!